Appuntamento alle 21.00 di mercoledì 11 dicembre 2024 al teatro Binario 7 di Monza (sala Picasso) per la presentazione di Come mi vorrei, progetto fotografico promosso dall’associazione culturale heart – pulsazioni culturali in collaborazione con il ministero della Giustizia, dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria – Provveditorato regionale per la Lombardia e con il contributo di Fondazione della Comunità di Monza e Brianza.
Come mi vorrei è un invito a riflettere su di sé e a osservare gli altri senza pregiudizi o discriminazioni: è un mosaico composto da singole voci che si uniscono in un unico grande racconto. L’idea di Come mi vorrei nasce nell’ambito de La bellezza resta., un progetto che ha avuto inizio nel 2016, promosso dall’associazione heart – pulsazioni culturali in collaborazione con il Teatro
Binario 7, dove mercoledì 11 dicembre alle 21 si svolgerà la presentazione del libro che ne racconta l’esperienza e dove sarà ufficialmente presentata l’installazione composta con le opere del progetto.
Dopo aver portato per anni il proprio messaggio con mostre in tutta Italia, tra musei e spazi espositivi, La bellezza resta. ha cominciato il suo dialogo con una realtà complessa e delicata come quella carceraria. È nato così Come mi vorrei, progetto inclusivo che, oltre a coinvolgere i detenuti, invitandoli a una riflessione sulla propria identità, intende essere anche sensibilizzare sul tema le persone che vivono libere la loro quotidianità fuori dal carcere.
L’artista e fotografo Giacomo Nuzzo ha realizzato degli scatti che ritraggono i volti dei partecipanti al progetto. Tutti gli scatti, sia quelli realizzati dentro al carcere sia quelli eseguiti fuori, sono identici quanto a sfondo, posa, taglio compositivo. A ciascun partecipante è stata poi consegnata la foto in bianco e nero del proprio volto, chiedendo di intervenirvi creativamente, esprimendo, appunto, una libera riflessione sulla propria identità. Ognuno è stato libero di trasformare la propria immagine, colorandola, tagliandola, rivisitandola con il collage, incidendola, accompagnandola con componimenti letterari e altro.
I laboratori, realizzati nelle carceri di Monza, Mantova, Lecco e Voghera, sono stati condotti da Armando Fettolini e Simona Bartolena, curatori del progetto: vi hanno partecipato in media una quindicina di detenuti per ognuna delle case circondariali coinvolte. Tutte le fotografie modificate compongono ora una grande opera: un’installazione in costante progresso, che si arricchirà anche in futuro aggiungendo sempre nuovi volti e nuove riflessioni, in un mosaico nel quale distinguere i visi dei detenuti da quelli delle persone libere sarà impossibile. Nessun volto avrà un nome, né accompagneranno le opere altre specifiche discriminanti. Nessuna distinzione: uno sguardo corale sulla società, che vede affiancati ai “visi-opere d’arte” dei detenuti, i “visi-opere d’arte” di artisti, impiegati, dottori, sacerdoti, musicisti, giornalisti, studenti.
Interverranno alla serata i curatori Simona Bartolena e Armando Fettolini, il fotografo Giacomo Nuzzo e Valentina Ragaini, responsabile del progetto parallelo Conoscere l’altro, conoscere se stessi.
Sulle pareti dell’ingresso del Teatro Binario 7 verrà inoltre allestita l’installazione composta dai cento volti rielaborati dai partecipanti al progetto, fuori e dentro al carcere. Il libro si può trovare allo Spazio Heart di Vimercate (via Manin 2, angolo via Trezzo) e può essere richiesto via mail a info@associazioneheart.it.
L’ingresso alla serata è gratuito.